Sono un farmacista dipendente, mi conviene passare a partita IVA?
Il passaggio da farmacista dipendente a partita IVA è una decisione importante che richiede la valutazione attenta di diversi fattori. In questo articolo, vedremo come calcolare la convenienza tenendo conto della retribuzione annua e dei costi associati alla partita IVA.
Calcolo della Retribuzione annua netta da dipendente
Per determinare la tua retribuzione annua netta da dipendente, segui questi passaggi:
- Retribuzione mensile netta: somma che viene percepita ogni mese (considerando anche permessi, ferie e malattia);
- Mensilità totali: aggiungere le mensilità extra (13esima e 14esima), per un totale di 14 mensilità (si considerano 14 mensilità in quanto il TFR in questa sede rappresenta un'indennità corrisposta in un momento futuro della vita del dipendente e che non fa parte del calcolo della retribuzione).
- Totale annuo: moltiplicare la tua retribuzione mensile netta per 14.
Esempio:
- Retribuzione mensile netta: 1.500 €
- Mensilità totali: 14 (si considerano 14 mensilità, viene escluso il TFR in questa sede, in quanto rappresenta un'indennità corrisposta in un momento futuro della vita del dipendente, e che comunque non fa parte del calcolo della retribuzione).
- Totale annuo netto: 1.500 * 14 = 21.000 €
Calcolo dell’utile annuo netto da Partita IVA
Per determinare l’utile annuo netto da partita IVA, considerare questi passaggi:
- Tariffa oraria: la somma che si intende guadagnare per ogni ora lavorata come freelance;
- Ore settimanali di lavoro: numero di ore lavorate ogni settimana;
- Settimane di lavoro annuali: calcolare 11 mesi di lavoro (al fine di considerare anche un mese di riposo), quindi 44 settimane.
Esempio:
- Tariffa oraria: 25 €
- Ore settimanali: 40
- Settimane di lavoro: 44
- Totale annuo/fatturato: 25 * 40 * 44 = 44.000 €
Considerare i costi da Partita IVA
Per valutare i costi associati alla partita IVA, considerare:
- Contributi Previdenziali: ENPAF intera, circa 5.000 € all'anno;
- Imposte: in caso di regime forfettario, applicare il coefficiente di redditività del 78% al proprio fatturato e dedurre la quota intera ENPAF, al fine di determinare il reddito imponibile sul quale andrà applicata l’aliquota d’imposta sostitutiva pari al 15%;
- Spese di Gestione: somma forfettaria che include commercialista, software di gestione fatture e polizza assicurativa, stimata in circa 1.500 € all'anno.
Esempio:
- Fatturato: 44.000 €
- Contributi previdenziali (ENPAF): 5.000 €
- Reddito imponibile: (44.000 * 78%) – 5.000 = 34.320 – 5.000 = 29.320 €
- Imposte: 29.320 * 15% = 4.398 €
- Totale spese: 5.000 (contributi previdenziali ENPAF) + 4.398 (imposte) + 1.500 (spese di gestione) = 10.898 €
Calcolare il netto annuo da Partita IVA
Sottrarre i costi totali al fatturato:
- Totale annuo/fatturato: 44.000 €
- Totale spese: 10.898 €
- Utile netto annuo: 44.000 – 10.898 = 33.102 €
Confronto Finale
Mettere a confronto i due netti:
- Reddito netto da dipendente: 21.000 €
- Utile netto da Partita IVA: 33.102 €
In questo esempio, passare a partita IVA risulterebbe più conveniente. Tuttavia, questo calcolo è indicativo e potrebbe variare in base a vari fattori personali e professionali. È consigliabile rivolgersi a un commercialista per una valutazione più accurata e personalizzata. Clicca qui per chiedere una consulenza personalizzata con i nostri commercialisti!
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