Come faccio a calcolare quanto mi rimane in tasca al mese in base al mio fatturato?
Calcolare quanto rimane in tasca al mese come libero professionista richiede un'attenta valutazione delle spese variabili (generalmente quelle di natura fiscale) e delle spese fisse. Vediamo insieme come fare questi conti, analizzando i due principali regimi fiscali: il regime forfettario e il regime ordinario-semplificato.
Regime Forfettario
Il regime forfettario è caratterizzato da un’unica imposta sostitutiva all’IRPEF e relative addizionali regionali e comunali, con aliquota pari al 15% (ridotta al 5% per i primi cinque anni di attività al verificarsi di determinate condizioni). Per calcolare quanto rimane in tasca al mese segui questi passaggi:
Determinare il reddito lordo
Supponiamo un fatturato annuale di 50.000 euro. Applicare il coefficiente di redditività del 78% al fine di determinare il reddito lordo:
50.000 € × 78 % = 39.000 €.
Calcolare le spese fisse annuali
Supponiamo le seguenti spese:
ENPAF: 5.000 euro (quota intera).
Commercialista: 500 euro.
Assicurazione: 300 euro.
Le spese fisse annuali sono:
5.000 € + 500 € + 300 € = 5.800 €.
Calcolare il reddito imponibile
Sottrarre la quota intera ENPAF dal reddito lordo per ricavare il reddito imponibile sul quale verranno calcolate le imposte:
39.000 € - 5000 € (ENPAF) = 34.000 €
Calcolo delle imposte
Sul reddito imponibile si applica un'aliquota del 15% (ridotta al 5% per i primi cinque anni di attività):
34.000 € × 15% = 5.100 € (oppure 34.000 € × 5% = 1.700 € per i primi cinque anni).
Calcolare il reddito netto annuale
Sottrarre il totale delle uscite al fatturato annuo:
50.000 € - 5.800 € (spese fisse annuali) – 5.100 € (imposte sul reddito) = 39.100 € (oppure 50.000 € - 5.800 € - 1.700 € = 42.500 € per i primi cinque anni).
Calcolare il reddito mensile netto
Dividere il reddito netto annuale per 12:
39.100 € ÷ 12 = 3.258 € (oppure 42.500 € ÷ 12 = 3.541 € per i primi cinque anni).
Regime ordinario-semplificato
Avvertenze e considerazioni iniziali
L’esposizione che segue dovrà sempre e comunque ritenersi “approssimativa” in quanto risulterebbe riduttivo esporre tutte le peculiarità e complessità legate alla gestione di un regime semplificato-ordinario in poche righe. Ad esempio, per evitare di appesantire la lettura non è stata considerata tutta la parte relativa alla trattazione dell’Iva e alla gestione delle ritenute d’acconto, che in tale regime dovranno essere obbligatoriamente applicate dal professionista. Per avere una visione completa e dettagliata di tutti gli aspetti legati al funzionamento di tale regime in base alla situazione del singolo professionista è sempre consigliato rivolgersi ad un professionista esperto del settore.
Il regime ordinario-semplificato prevedere il versamento dell’IRPEF e delle relative addizionali regionali e comunali. Le imposte sono calcolate in base a degli scaglioni di reddito, partendo da un’aliquota del 23%. Inoltre, bisognerà considerare il versamento dell’IVA (su base mensile o trimestrale), tenendo in considerazione il proprio volume d’affari (fatturato) e l’insieme delle fatture di acquisto inerenti l’attività. Per calcolare quanto, orientativamente, rimane in tasca al mese, segui questi passaggi:
Determinare il fatturato annuale
Supponiamo un fatturato annuo di 50.000 euro.
Calcolare il reddito lordo
Nel regime ordinario-semplificato le spese inerenti l'attività professionale (commercialista, assicurazione professionale, ecc) vengono dedotte dal fatturato per ottenere il reddito lordo imponibile. Supponendo spese deducibili per 5.000 euro, il reddito lordo sarà:
50.000 € - 5.000 € = 45.000 €.
Applicare le aliquote IRPEF
Per arrivare al reddito imponibile, dal reddito lordo bisogna dedurre la quota intera ENPAF pari a 5.000 €. Tale reddito sarà soggetto ad imposte progressive. Per semplificare, utilizziamo un'aliquota media del 30%:
40.000 € × 30% = 12.000 €.
Calcolare le spese fisse annuali
Supponiamo le seguenti spese:
ENPAF: 5.000 euro (quota intera).
In questo caso consideriamo solo l’ENPAF in quanto, a differenza del regime forfettario, le spese che riguardano il commercialista e l’assicurazione professionale rientrano nel totale delle spese inerenti l’attività professionale deducibili, ricomprese nel calcolo fatto in precedenza pari ad euro 5.000
Calcolare il reddito netto annuale
Per un’analisi più omogenea tra i dati, andremo a sottrarre le stesse voci di spesa analizzate in precedenza nel regime forfettario. Andiamo a sottrarre le imposte e le spese fisse dal fatturato:
50.000 € - 1.200 € (commercialista – prezzo maggiore data la gestione più complessa) – 300 (assicurazione) - 5.000 € (ENPAF) - 12.000 € (imposte) = 31.500 €.
Calcolare il reddito mensile netto
Dividere il reddito netto annuale per 12:
31.500 € ÷ 12 = 2.625 €.
Conclusioni
Per un libero professionista, il regime forfettario offre generalmente maggiori vantaggi rispetto al regime ordinario, soprattutto se le spese detraibili sono limitate. Le imposte e spese ridotte rendono il regime forfettario una scelta conveniente per molti farmacisti liberi professionisti. Tuttavia, è sempre importante valutare la propria situazione personale e consultare un commercialista esperto per prendere decisioni informate e ottimali.