E' vero che chi esercita come farmacista in libera professione deve pagare la quota ENPAF intera?
No, non è vero. Sebbene i farmacisti che esercitano in libera professione siano generalmente tenuti a pagare la quota contributiva intera all'ENPAF (Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza Farmacisti), esistono delle eccezioni importanti che permettono di ridurre tale quota.
Obbligo di Pagamento della Quota Intera
Secondo quanto riportato sul sito dell'ENPAF, i farmacisti liberi professionisti sono tenuti a pagare la quota intera. Questo è specificato nella pagina dedicata ai farmacisti liberi professionisti. La quota intera è necessaria per garantire la copertura previdenziale e assistenziale completa per il farmacista, assicurando così una pensione adeguata.
Riduzione della Quota ENPAF
Tuttavia, l'ENPAF prevede delle riduzioni della quota per i farmacisti che versano già una contribuzione pensionistica alternativa. Se un farmacista ha un contratto di lavoro part-time in farmacia, e quindi versa già i contributi a un altro ente previdenziale, è possibile richiedere una riduzione della quota ENPAF. Le riduzioni possibili sono del 33,33%, 50%, o addirittura dell'85%, a seconda delle specifiche condizioni. Rifeirmento: Pagina ENPAF - Altri Istituti Previdenziali
Esempio di Riduzione
Ad esempio, un farmacista che lavora part-time in una farmacia e contribuisce a un altro ente previdenziale può richiedere una riduzione dell'85% della quota ENPAF. Questo significa che, anziché pagare la quota intera, il farmacista può beneficiare di un notevole risparmio sui contributi previdenziali.
In conclusione, mentre è vero che i farmacisti liberi professionisti sono generalmente tenuti a pagare la quota ENPAF intera, esistono delle eccezioni significative che permettono di richiedere una riduzione della quota. È importante informarsi e sfruttare queste possibilità per ottimizzare la propria situazione previdenziale ed economica.