Devo fare una fattura e il commercialista mi ha detto che devo inserire il contributo previdenziale, è corretto?
Quando si tratta di emettere una fattura, è essenziale prestare attenzione a ogni dettaglio per garantire che sia conforme alla normativa vigente. Uno degli elementi che può generare dubbi è il contributo previdenziale. Il tuo commercialista ti ha suggerito di inserire questo contributo nella fattura, ma è davvero necessario? Esaminiamo la questione più da vicino.
Cos'è il contributo previdenziale?
Il contributo previdenziale è una somma di denaro che i lavoratori autonomi e i professionisti devono versare agli enti previdenziali, come l'INPS, per garantire la propria copertura previdenziale. Questo contributo varia in base al tipo di attività svolta e al regime fiscale adottato.
Quando va inserito in fattura?
La necessità di inserire il contributo previdenziale in fattura dipende dalla natura del tuo lavoro e dal tipo di rapporto con il cliente. Ad esempio, i professionisti iscritti a ordini o albi professionali, come avvocati, architetti o medici, devono includere il contributo previdenziale nelle loro fatture. Questo contributo è solitamente pari al 4% del compenso lordo e viene aggiunto all'importo totale della fattura.
Come inserire il contributo previdenziale in fattura
Per inserire correttamente il contributo previdenziale in fattura, è importante seguire alcuni passaggi. In primo luogo, indica chiaramente l'importo del compenso lordo. Successivamente, aggiungi una voce specifica per il contributo previdenziale, calcolato in base alla percentuale prevista. Infine, somma il contributo previdenziale al totale della fattura.
Esempio di fattura con contributo previdenziale
Ecco un esempio pratico di come potrebbe apparire una fattura con il contributo previdenziale incluso:
- Compenso lordo: €1000
- Contributo previdenziale (4%): €40
- Totale fattura: €1040
Perché i farmacisti non devono inserire il contributo previdenziale nelle fatture
A differenza di altri professionisti, i farmacisti non devono inserire il contributo previdenziale nelle fatture. Questo perché sono già obbligatoriamente iscritti all'ENPAF (Ente Nazionale di Previdenza e di Assistenza Farmacisti), che gestisce autonomamente la loro previdenza e prevede un contributo fisso annuale, stabilito dalla cassa stessa, che deve essere versato direttamente all'ente. Questo contributo non è calcolato in percentuale sul reddito, ma è una somma fissa che varia in base al regime di iscrizione e alle eventuali riduzioni applicabili.
Conclusione
Includere il contributo previdenziale nelle tue fatture è una prassi comune per molti professionisti e lavoratori autonomi.Tuttavia, è sempre consigliabile consultare il proprio commercialista per assicurarsi di rispettare tutte le normative vigenti e per evitare eventuali sanzioni. Come vedi infatti per noi farmacisti questo obbligo non è valido.